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Riparte il volo libero europeo

È stato un weekend intenso a Lucerna, dopo questa lunga pausa pandemica.

Venerdì scorso si è tenuto il meeting dell’European Safety and Training Committee (ESTC) e sabato il general meeting dell’European Hang-gliding and Paragliding Union (EHPU).

Se penso che mio primo meeting ESTC risale a ben quindici anni fa, mi sento autorizzato a tirare qualche conclusione.

Nonostante le frustrazioni legate alla difficoltà  e alla lentezza di certi processi politici che, da tecnico, fatico veramente moltissimo a sopportare (da cui le mie dimissioni da chairman di ESTC circa 18 mesi fa), non posso non rilevare l’enorme importanza di questa collaborazione europea e i progressi fatti in questi anni. Questo è il motivo per cui, nonostante le delusioni, sono ancora qui. Da quest’anno anche nel Management Committee di EHPU.

La grandissima questione oggi è u-space.
Sta arrivando, con qualche ritardo ma sta arrivando, ci siamo quasi.
Ci sono ancora un paio di punti molto critici su cui intervenire entro il prossimo anno. Non a caso al meeting di oggi c’erano anche i vertici di EAS (Europe Air Sports).
Le decisioni dei prossimi mesi influenzeranno il futuro in maniera determinante e irreversibile. È un momento veramente decisivo, lo dico senza esagerazioni.

Sta succedendo quello di cui parlavo nel mio discorso di candidatura all’assemblea FIVL del 2007 a Tocco da Casauria. È passato qualche anno (parecchi) ma quello che sta succedendo è quello che preventivavo: i droni entrano nello spazio aereo che oggi usiamo, lo fanno senza la capacità  di see-and-avoid e lo fanno prepotentemente, spinti da un giro d’affari potenziale enorme.

Per chi è interessato ai dettagli, scriverò tutto in un articolo.

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