Nel ventesimo secolo ci sono state un sacco di guerre: due guerre mondiali e i loro terribili genocidi, la guerra Boera, quella filippino-americana, quella russo-giapponese, la rivoluzione messicana, il genocidio Armeno, la guerra civile russa, la guerra indipendentista irlandese, la guerra civile cinese, quella spagnola, la guerra anglo-afgana, la greco-turca, quella in Abissinia, la sovietico-polacca, quella del Rif in Marocco, quella di Lapponia, la guerra civile Greca, la guerra di Algeria, la guerra civile in Cambogia, quella in Israele, in Korea, la Franco-Algerina, la guerra civile in Sudan, il Vietnam, la rivoluzione a Cuba, la guerra in Iraq, quella del Golfo Persico, quella dei Balcani, il genocidio in Rwanda e probabilmente non è neanche tutto.
Parliamo di 100-150 milioni di vittime.
Con tutte le sue negatività , le sue cose sbagliate e ingiuste da cambiare, il presente non è peggiore del passato. È un pochino migliore. Non per tutti, non ovunque, non sempre, ma nel complesso è un pochino migliore.
Progresso è costruire ogni anno un pochino in più di quello che distruggiamo. Non è automatico, non è scontato, non è magico, non succede da solo.
Un po’ di prospettiva sul passato aiuta a capire meglio il presente e fare qualcosa di utile per il futuro, fosse anche non ripetere errori già fatti.
Quando manca la prospettiva rischia di prevalere la negatività , rischiamo di credere di vivere un periodo storico buio quando in realtà è il migliore della storia umana, una storia di 300 milioni di anni in cui solo negli ultimi 200 stiamo usciti da un’esistenza di stenti e sofferenze, malattie e fame.
Le notizie negative fanno più presa di quelle positive e rischiamo di avere una impressione distorta della realtà .
Questo sito, humanprogress.org, aiuta a bilanciare questa tendenza, a non sottovalutare il progresso che abbiamo sotto al naso e che non notiamo neanche, a far caso a tutto quello che pian piano nel tempo abbiamo conquistato ma che rischiamo di perdere.
Perché il progresso non è lineare e qualche passo indietro ogni tanto lo facciamo, per errore, per distrazione, per poca razionalità o per ignoranza. Ed è un peccato.
Buon anno.
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