La Drone Community ha finalmente decollato all’interno della nuova struttura SAB (Stakeholders Advisory Body) dell’EASA (European Union Aviation Safety Agency). Questo è un momento chiave per l’industria e per le parti interessate, che ora possono partecipare attivamente al processo legislativo che definirà il futuro dei droni in Europa.
Un’opportunità per la collaborazione
La SAB rappresenta un’importante opportunità per il settore aerotecnologico: permette infatti all’industria e a tutti gli stakeholders di contribuire allo sviluppo di norme che integreranno i droni nello u-space (lo spazio aereo gestito da sistemi di controllo avanzati) e fuori da u-space (spazio aereo non controllato).
Tra i temi più urgenti da affrontare, ci sono:
- La regolamentazione delle operazioni con droni nello spazio aereo non controllato, dove il rischio di collisioni è crescente.
- I requisiti di “see-and-avoid”, che richiedono ai droni di rilevare e evitare gli ostacoli, anche in assenza di un sistema di controllo centrale.
Al momento, le operazioni con droni BVLOS (oltre la linea di vista) in spazi non controllati si svolgono quasi alla cieca, con un rischio crescente per la sicurezza. È tempo di rivedere questa situazione e adottare soluzioni che garantiscono una gestione più responsabile.
Un inizio promettente: le prime riunioni
La Drone Community Steering Group (D-CSTG) ha tenuto la sua prima riunione, un evento cruciale per definire le linee guida del lavoro futuro. Inoltre, è stato organizzato un incontro congiunto con il gruppo tecnico degli Stati membri, un segno di collaborazione tra il settore privato e le autorità nazionali.
Gli altri membri del gruppo direttivo sono principalmente rappresentanti dell’industria dei droni, il sottoscritto è presente nel D-CTSG in rappresentanza dei piloti amatoriali europei.
La visione condivisa: tecnologia e sicurezza
Il risultato più significativo del lavoro iniziale è l’accordo su alcuni aspetti chiave:
- Un approccio a basso attrito alla visibilità elettronica: supporto per l’uso di sistemi come ADS-L mobile (Automatic Dependent Surveillance – Light) e la visibilità elettronica via smartphone, che facilita l’adozione da parte di tutti gli operatori a costi trascurabili.
- Requisiti chiari e verificabili per il see-and-avoid: l’industria concorda sulla necessità di standardizzazioni rigorose per garantire che i droni possano rilevare e evitare ostacoli, anche in assenza di un sistema di controllo centralizzato.
I prossimi passi: verso un futuro più sicuro
Nonostante i progressi, u-space non sta ancora decollando, e le operazioni con droni nello spazio non controllato crescono lentamente. Questo è dovuto a diversi fattori:
- Mancanza di visibilità elettronica, ancora poco diffusa.
- Dati aeronautici machine-readable indisponibili o obsoleti, che non permettono una gestione efficiente.
- Assenza di protocolli per verificare le capacità di see-and-avoid.
Gli operatori aprono a soluzioni di see and avoid alternative, come l’uso di telecamere per rilevare e evitare ostacoli, ma richiedono requisiti chiari e verificabili per testare e implementare questi sistemi.
Cosa aspettarsi nei prossimi mesi
La Drone Community è pronta a guidare il processo normativo, bilanciando innovazione, sicurezza e accessibilità. Il lavoro in corso mira a creare un quadro regolamentare che permetta agli operatori di operare in modo responsabile, senza ostacolare la crescita del settore.
Stay tuned – il volo è appena iniziato!