Negli ultimi mesi EASA ha introdotto un’importante novità nel modo in cui coinvolge la comunità aeronautica nei propri processi decisionali: l’avvio delle attività dello Stakeholders Advisory Body (SAB). Si tratta di una nuova struttura di consultazione che affianca il Technical Body (TeB), da sempre composto dai rappresentanti degli Stati membri.
Con il SAB, anche le organizzazioni che rappresentano piloti, operatori, produttori e associazioni – incluso il mondo del volo sportivo e da diporto – partecipano direttamente al dialogo con EASA. È un passo significativo e innovativo, perché per la prima volta le esperienze e le esigenze di chi vola ogni giorno vengono considerate parte integrante del processo legislativo europeo.
Il SAB è organizzato in Communities, ciascuna gestita da un gruppo direttivo (steering group). All’interno di questo nuovo assetto, il Drone Community Steering Group (D.CSG) è uno dei gruppi più attivi e rilevanti. Quest’anno il D.CSG si è riunito due volte: la prima a Colonia e la seconda a Bruxelles. Ogni riunione si è articolata su due giornate di lavoro, di cui mezza dedicata a un incontro congiunto con l’UAS TeB (Technical Body). Questa modalità di confronto dimostra la fattiva collaborazione tra gli stakeholder e i rappresentanti tecnici degli Stati membri, un elemento fondamentale per assicurare che le future decisioni regolamentari tengano conto sia delle esigenze operative, sia delle prospettive istituzionali.
In questo contesto si discute il delicato tema dell’integrazione dei droni nello spazio aereo europeo e, in particolare, della coesistenza con l’aviazione tradizionale e sportiva. Il nostro obiettivo è chiaro: garantire che l’arrivo dei droni e lo sviluppo del sistema U-Space non compromettano la libertà, la sicurezza e la semplicità operativa che caratterizzano da sempre il volo sportivo.
Tra gli argomenti più seguiti c’è quello della visibilità elettronica, con particolare attenzione all’ADS-L (Automatic Dependent Surveillance – Light). Questa tecnologia è destinata a migliorare la consapevolezza situazionale e la sicurezza nello spazio aereo condiviso.
Per l’ADS-L basato su radio (che funziona come il FLARM) è già disponibile una specifica tecnica, mentre per la versione basata su rete mobile – che sarà quella effettivamente connessa all’U-Space – la pubblicazione della specifica tecnica è attesa a breve.
Nel frattempo, il sistema Safesky rappresenta di fatto un ecosistema integrato che ha anticipato molti dei principi che EASA sta formalizzando: un esempio concreto di come la collaborazione tra comunità di volo e innovatori tecnologici possa produrre risultati tangibili e utili per tutti.
Il processo di integrazione sarà lungo e complesso. Sarà necessario seguirlo con continuità, competenza e visione. La buona notizia è che il volo sportivo è oggi rappresentato nei tavoli giusti: un segnale importante di riconoscimento del nostro ruolo nel futuro dell’aviazione europea.
Continueremo a vigilare e a contribuire attivamente affinché l’evoluzione tecnologica e normativa proceda nel rispetto dei valori che guidano il volo libero e leggero: sicurezza, proporzionalità e libertà di volare.





